martedì 12 giugno 2007

Prigione di vento

Goccia per goccia si scava la roccia
costruisce
pareti
ogni singola goccia

Cos’è rimasto dei germogli a scandire primavere,
del sole rosso, al tramonto, che annunciava dolci sere,
delle verdi colline, dei miei occhi di bambino?
Un rosario di ricordi tra le nebbie del mattino

Goccia per goccia, un muro trasparente
si alza
si chiude
prigione di niente

Ho smarrito il sorriso in qualche piega della vita
Ho smarrito la rotta come un vascello senza guida
ho perso i sogni senza sonno e sogno un sonno senza fine
e sprofondo nel mio spazio senza centro né confine

Immensa distesa di aria e deserto
di sabbia
di niente
prigione di vento

Giorni grigi che annunciano la notte tetra
sono gocce leggere che scavano pietra
stalattiti grondanti di malinconia
le invisibili sbarre della mia prigionia

Il buio solitario è la mia sola compagnia
la difesa
l’illusione
aceto e malvasìa

Ogni tanto mi alzo in piedi e guardo oltre le ferite
illudendo gli occhi stanchi di trovar siepi fiorite
sotto un cielo del colore delle reti di confine
solo rami spogli e secchi di viali senza fine

Mentre il tempo, scandito dal battito della goccia,
impassibile
continua
a corrodere la roccia.

Pierluigi Rossi
Input: musica

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